Nel territorio del Cilento che fa parte del GAL Casacastra la zootecnia ancora resiste, anche se le sue produzioni sono marginali e la resilienza è dovuta più ai finanziamenti europei che ad una propria vitalità. È comunque di suo un fatto importante sul quale vale la pena puntare. Non si possono lasciare queste aree all’abbandono e agli incendi. Anche perché i punti di forza sono ancora parecchi e interessanti.
Il primo punto di forza del progetto è la proposta di adozione del Metodo Nobile®: un metodo che va nella direzione opposta al modello intensivo e che offre concrete possibilità ai produttori e alle produzioni dei territori in cui le basse produzioni sono la norma.
Un secondo punto di forza è rappresentato dal territorio con la sua aria e acqua non inquinate, le razze e varietà locali, che garantiscono un adattamento al territorio e livelli produttivi in equilibrio con lo stesso.
Naturalmente, in un mondo dominato dalla cultura dell’allevamento intensivo e del prezzo basso del cibo, questo paradigma non può che essere il vero punto di debolezza del progetto. Se i prezzi rimangono gli stessi, nessuno avrà l’interesse ad alzare il livello produttivo, a meno che non ci si rivolga ad un mercato diverso. Ed è quello che si cercherà di fare puntando sul coinvolgimento di tutte le strutture alberghiere e di ristorazione di qualità della costa.
Un altro punto di debolezza è l’empirismo dei produttori. Un tempo, quando i fattori della produzione permanevano immutati nei decenni, l’empirismo riusciva ad assicurare un buon livello qualitativo di formaggi e salumi. Oggi i cambiamenti, non solo climatici, sono all’ordine del giorno e l’empirismo non solo non basta più, ma a volte è un ostacolo. Oggi il consumatore vuole formaggi ben fatti, ben presentati e, spesso, nuovi, più morbidi, delicati. Una volta c’erano delle strutture ad hoc per la stagionatura. Oggi queste strutture sono state sostituite da garage e locali di fortuna che molto spesso rendono i formaggi secchi e duri.
Insomma, il processo va accompagnato da un intervento di formazione che permetta a tutti di acquisire le competenze e le metodologie che consentano di portare il prodotto finito al livello qualitativo di quello della materia prima. Questo sarà una dei principali obiettivi delle attività di sensibilizzazione e animazione promossa dalla Consulta degli Allevatori, la cui costituzione il progetto Nobili Cilentani intende promuovere.
L’ultimo punto di forze e di opportunità riguarda la ricerca. Finora il mondo accademico ha dato risalto al modello intensivo, individuandone anche parametri e fattori che ne giustificassero la validità. Il risultato più evidente che si hanno idee confuse sull’aroma e sui fattori che lo determinano. Con questo progetto si vuole verificare scientificamente la relazione che esiste fra i polifenoli e il gusto e la validità del rapporto concentrazione/diluizione. Si vuole dare cioè una risposta alla domanda: abbassando le produzioni aumenta il valore nutrizionale e aromatico di latte, carne e uova?